Oleandro nome scientifico Nerium oleander

Oleandri

Principali caratteristiche
PeriodicitàPianta perenne
EesposizionePieno Sole
IrrigazioneNormale
TerrenoArido, pH neutro o sub-acido
FiorituraPrimavera – Estate
Principali caratteristiche della pianta

Caratteristiche

L’Oleandro (Nerium oleander) è un arbusto sempreverde tipico del bacino mediterraneo, molto diffuso anche come pianta ornamentale in tutto il mondo. Presenta fiori grandi e appariscenti, riuniti in cime terminali, di colore rosa, rosso, bianco o giallo. La fioritura è abbondante e dura per tutta l’estate. Le foglie lanceolate, coriacee e di colore verde scuro, lucide sulla pagina superiore e opache su quella inferiore

Il terriccio giusto per la tua pianta

Terreno

Il terreno deve essere ben drenato e permeabile. Se il terreno del tuo giardino è pesante, puoi migliorare il drenaggio mescolandolo con sabbia o perlite. Un terreno di medio impasto, ovvero con una buona presenza di sabbia, limo e argilla, è ideale per l’oleandro. Se coltivi l’oleandro in vaso, utilizza un terriccio specifico per piante fiorite ben drenato e ti consigliamo di rinvasarlo ogni 2-3 anni in un vaso leggermente più grande.

La luce ottimale per le piante

Esposizione

E’ una pianta amante del sole e prospera in posizioni luminose e soleggiate. Posiziona l’oleandro in un luogo che riceva almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno. Se possibile, scegli una posizione riparata dai venti freddi. Questa pianta può tollerare un po’ di ombra, soprattutto nelle ore più calde della giornata, ma fiorirà meno abbondantemente.

La temperatura perfetta per la tua pianta

Rusticita’

Il Nerium oleander è una pianta abbastanza resistente al freddo, ma la sua rusticità può variare in base alla varietà e alle condizioni climatiche. Può sopportare temperature invernali fino a -5°C senza problemi. Consigliamo durante il periodo invernale di coprire la pianta con un telo in tessuto non tessuto per proteggerla dalle gelate e dai venti freddi

Irrigare le piante in modo corretto

Annaffiatura

E’ abbastanza resistente alla siccità, ma richiede annaffiature regolari, durante il periodo vegetativo soprattutto se coltivato in vaso (primavera-estate). Innaffiare abbondantemente ogni 3-5 giorni, assicurandoti che il terreno sia ben inumidito in profondità. Evita di annaffiare troppo frequentemente, per non provocare ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici. Mentre in autunno-inverno ridurre le annaffiature a una volta al mese, o solo quando il terreno è completamente asciutto

Il terriccio giusto per la tua pianta

Concimazione

Consigliamo di utilizzare un concime specifico per piante fiorite che contengono la giusta proporzione di macroelementi (azoto, fosforo e potassio) e microelementi necessari per la crescita e la fioritura dell’oleandro. In primavera estate concima l’oleandro regolarmente in base alla tipologia di fertilizzante usato diluendo il concime liquido nell’acqua delle annaffiature o distribuendo il concime granulare sulla superficie del terreno

Irrigare le piante in modo corretto

Malattie e Parassiti

L’oleandro è generalmente robusto, ma può essere soggetto a malattie fungine come la ruggine e il marciume radicale, o ad attacchi di parassiti come afidi, cocciniglie e acari. Puoi prevenire le malattie fornendo le giuste condizioni di crescita e monitorando regolarmente le piante per individuare precocemente eventuali problemi. In caso di infestazioni o malattie, interviene tempestivamente con metodi di lotta adeguati, come trattamenti con prodotti specifici o metodi di lotta biologica

Il terriccio giusto per la tua pianta

Consigli

Ricordati di potare l’Oleandro ogni anno; è importante per mantenere la forma della pianta e favorire la fioritura. Pota a fine inverno o all’inizio della primavera, prima della ripresa vegetativa. Elimina i rami secchi e i bacelli dei frutti danneggiati o disordinati e quelli più lunghi per dare all’oleandro una forma compatta. Ricorda di disinfettare sempre gli attrezzi di potatura prima di usarli per evitare di diffondere malattie


Scopriamo gli Oleandri

Come Curare i Gerani

Gerani

Principali caratteristiche
PeriodicitàPianta perenne generalmente coltivata come annuale
EesposizioneSoleggiata
IrrigazioneRegolari
TerrenoBen drenato e ricco di sostanza organica
FiorituraPrimavera – Autunno
Principali caratteristiche della pianta

Caratteristiche

I gerani, conosciuti scientificamente come Pelargonium, sono piante ornamentali molto diffuse e apprezzate per la loro bellezza, la varietà di colori e la fioritura abbondante e duratura.
 L’aspetto più distintivo dei gerani è senza dubbio la fioritura. I fiori, riuniti in cime ombrelliformi, presentano cinque o più petali di colore generalmente rosa, rosso, bianco o viola, spesso macchiati o striati con disegni differenti. La fioritura è abbondante e duratura, e può protrarsi per tutta la stagione, dalla primavera fino all’ autunno.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Terreno

I gerani temono i ristagni d’acqua, quindi è importante che il terriccio sia in grado di drenare bene l’acqua in eccesso. Questo aiuterà a prevenire il marciume radicale.
I gerani sono piante fiorite che hanno bisogno di un terreno ricco di nutrienti per crescere sane e rigogliose.
Un terriccio leggero e soffice consentirà una buona circolazione dell’ aria e aiuterà a prevenire le malattie fungine.

La luce ottimale per le piante

Esposizione

I gerani prosperano in un ambiente soleggiato e caldo. Prediligere un’esposizione a luce solare diretta per almeno 6 ore al giorno. Tuttavia, nelle zone più calde, è consigliabile fornire un po’ di ombra nelle ore più calde della giornata per evitare che le foglie si brucino. La temperatura ideale oscilla tra i 18°C ​​ei 24°C durante il giorno e non dovrebbe scendere sotto i 10°C di notte.

La temperatura perfetta per la tua pianta

Rusticita’

il Geranio è molto resistente alle alte temperature. Viceversa fare attenzione all’inverno: teme infatti le gelate e gli sbalzi termici repentini.
Se si vuole tentare di fare rifiorire il geranio anche nell’ anno successivo bisogna ritirarlo ai primi freddi

Irrigare le piante in modo corretto

Annaffiatura

Le annaffiature devono essere regolari, soprattutto durante la primavera e l’estate. Evitate di annaffiare eccessivamente, in quanto i gerani temono i ristagni d’acqua che possono causare marciume radicale.
Innaffiate quando il terreno è asciutto al tatto, verificando sempre che i fori di drenaggio del vaso siano liberi.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Concimazione

I gerani sono piante che apprezzano la concimazione.Durante la stagione vegetativa, che va dalla primavera all’autunno, è consigliabile concimare i gerani settimanalmente con un fertilizzante liquido diluito nell’acqua delle innaffiature.
Scegliete un fertilizzante specifico per gerani, che contenga tutti i nutrienti necessari per uno sviluppo sano e rigoglioso delle piante.

Irrigare le piante in modo corretto

Malattie e Parassiti

I gerani sono generalmente piante resistenti alle malattie e ai parassiti. Tuttavia, possono essere soggetti ad alcune avversità come afidi, bruchi, marciume radicale e muffa grigia.
Per prevenire le malattie, è importante coltivare i gerani in un luogo ben ventilato e utilizzare un terriccio drenante.
In caso di infestazioni da parassiti o malattie, è consigliabile consultare un vivaista o un giardiniere esperto per individuare il trattamento più adatto.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Consigli

Per prolungare la fioritura dei gerani, è consigliabile concimare regolarmente e rimuovere i fiori appassiti. Questo stimolerà la produzione di nuovi fiori per tutta la stagione
Se notate che le foglie dei gerani ingialliscono o cadono, potrebbe essere un segno di carenza o eccesso idrico


Esistono diverse specie di gerani, ognuna con le sue caratteristiche peculiari.
Tra le più comuni troviamo:

  • Geranio zonale (Pelargonium zonale): la specie più diffusa, caratterizzata da foglie con una zona a ferro di cavallo scura e fiori semplici o doppi in una vasta gamma di colori.
  • Geranio edera (Pelargonium peltatum): fusti pendenti e foglie peltate, ideale per la coltivazione in cesti sospesi o fioriere.
  • Geranio Inperiale (Pelargonium grandiflorum): fiori grandi ed eleganti con macchie bruno-rossastre sulle ali superiori.
  • Geranio odoroso (Pelargonium odoratissimum): foglie frastagliate e aromatiche, con fiori bianchi o rosei ottimi per allontanare le zanzare

Orchidea Vanda


Principali Caratteristiche delle Orchidee Vanda

PeriodicitàPerenne
EsposizioneAmbiente molto luminoso
IrrigazioneRegolare e frequente
TerrenoNessuno – Radice Nuda
FiorituraTutto l’ anno
Principali caratteristiche della pianta

Caratteristiche

Le Orchidee Vanda sono orchidee affascinanti soprattutto per l’appariscenza dei loro fiori.
Gran parte delle Vande ibride vantano fiori di tutte le sfumature possibili del blu, ma ci sono anche quelle a fiori porpora, viola, bronzo, giallo, arancione e addirittura marrone.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Terreno

Le Vandacee si coltivano esclusivamente a radice nuda quindi appese oppure in un contenitore alto di vetro

La luce ottimale per le piante

Esposizione delle Vanda

Per crescere bene e per avere una stupenda fioritura questa pianta necessita di molta luce.
Una delle principali cause di mancata fioritura è da imputarsi ad una carenza di luce

La temperatura perfetta per la tua pianta

Rusticita’

Le temperature ideali sono comprese tra i 18-20°C ed ama ambienti umidi

Irrigare le piante in modo corretto

Annaffiatura

Nel periodo primaverile – estivo le annaffiature devono essere quasi quotidiane negli altri mesi assicurarsi che le radici rimangano sempre umide.
Per l’ irrigazione procedere con una bella doccia con acqua tiepida per un paio di minuti, dopodiché la facciamo sgocciolare bene e la riportiamo nella sua posizione.
Bisogna fare moltissima attenzione a non lasciare l’acqua tra le ascelle delle foglie

quando come e quanto concimare

Concimazione

Nel periodo primaverile – estivo (ovvero nel periodo di maggior sviluppo della pianta) concimare una volta alla settimana, nelle stagioni più fredde una volta ogni 15 giorni.
Utilizzare un concime apposito per orchidee diluirlo in uno spruzzino e vaporizzare

come difendere e curare le tue piante

Malattie e Parassiti

Può essere colpita da afidi e cocciniglia ma con un insetticida è possibile debellarli in poco tempo.

Consigli per mantenere in forma la tua pianta

Consigli

Rispettando i nostri consigli riuscirete a fare rifiorire l’ orchidea anche 3-4 volte l’ anno


Nel “Garden Roagna Vivai Cuneo ” oltre alle Orchidee troverete in vendita una vasta selezione di piante d’ appartamento, balcone, terrazzo e giardino.
Fatevi consigliare dal nostro team , seguendovi durante l’ acquisto Vi suggeriranno le soluzioni più adatte per creare il vostro angolo verde o fiorito

Euonymus japonicus – Evonimo


Principali Caratteristice

PeriodicitàPerenne
EsposizionePieno sole – mezz’ombra
IrrigazioneModerata
TerrenoUniversale ben drenato
FiorituraPoco appariscente, in primavera
Principali caratteristiche della pianta

Evonimo – Cura

Piccolo arbusto sempreverde, dai colori delle foglie molto vari in base alla varietà, dal verde allo screziato verde-giallo o verde-bianco e con forme e dimensioni diverse. Esistono varietà più colonnari e altre che invece si allargano in modo più globoso. Tollera molto bene le potature ma se viene lasciato crescere in forma libera puù raggiungere 1,5- 2 metri di altezza nel giro di pochi anni se trova un terreno molto fertile.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Terreno

È una pianta molto versatile che si adatta a qualsiasi tipo di terreno può anche crescere in quelli poveri, se vogliamo nutrirlo al meglio,diamogli un substrato drenante e ricco di sostanza organica.

La luce ottimale per le piante

Esposizione

L’ evonimo ama le posizioni ben soleggiate o a mezz’ ombra, può anche cresce in piena ombra, purchè sia ben luminosa, ma rimarrà un po’ più rada come pianta.

La temperatura perfetta per la tua pianta

Rusticita’

Tollera benissimo sia il caldo che il freddo, può resistere a temperature inferiori ai -15°C

Irrigare le piante in modo corretto

Annaffiatura

Annaffiare abbondantemente quando il terreno è ben asciutto, evitare ristagni idrici che porterebbero a marciumi radicali.

quando come e quanto concimare

Concimazione

Concimare con concime granulare a lenta cessione.

come difendere e curare le tue piante

Malattie e Parassiti

Quando la pianta è in ottima forma è molto robusta agli attacchi dei parassiti, tuttavia può essere attaccata da cocciniglie e da oidio (mal bianco), parassiti  che vanno trattati tempestivamente per evitare il deperimento della pianta.

Consigli per mantenere in forma la tua pianta

Consigli

L’evonimo è una pianta molto versatile che si può usare per fare piccole siepi colorate, si presta anche per l’arte topiaria: si possono modellare molto facilmente poichè tollera molto bene le potature. Posizionare in luoghi ben soleggiati per ridurre al minimo la possibilità di attacchi da oidio.


Nel “Garden Roagna Vivai Cuneo ” oltre alle piante di Evonimo troverete in vendita una vasta selezione di piante d’ appartamento, balcone, terrazzo e giardino.
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il piacere di avere un orto

Orto sul Balcone

Coltivare l’orto è una attività meravigliosa che permette di riavvicinarci al mondo della natura.
È molto appagante poter raccogliere la verdura o la frutta direttamente nel nostro orto, senza doverla acquistare, risparmiando così un bel po’ di soldi.
Se ci impegniamo a fare un orto biologico aiuteremo anche l’ambiente, riducendo gli inquinanti e migliorando la biodiversità della nostra zona, nell’orto arriveranno moltissimi insetti utili (specialmente se siamo in città).
L’orto è un attività che può essere svolta da tutti anche da coloro che non possiedono un pezzetto di terra, è sufficiente un piccolo balcone.

Realizzare un Orto su piccoli Balconi

Per chi possiede un piccolo terrazzo e non vuole rinunciare a prodursi qualche ortaggio, consigliamo di utilizzare delle balconette larghe circa 20 cm, ne esistono di diverse lunghezze che vanno dai 40 agli 80 cm, più la prendete grande più piante potrete coltivarci!
Esempio per coltivare l’insalata:

-1 vaschetta di insalata di qualsiasi tipologia (in una vaschetta ci sono 9 piantine)
-3 balconette lunghe 60 cm
-1 sacco di terriccio per ortaggi biologico da 45 litri

Una volta che vi siete procurati tutto l’occorrente non vi resta che:

  • Riempire i tre vasi con il terriccio
  • con delicatezza fare fuoriuscire le piantine di insalata dalle vaschetta (fate una leggera pressione sul lato basso della vaschetta con un dito)
  • Interrate 3 piante per ogni vaso.
  • Annaffiare regolarmente soltanto quando il terriccio diventa asciutto e non lasciare mai l’acqua nel sottovaso, per evitare marciumi
  • Riponete le vaschette in un posto soleggiato (da evitare i balconi troppo caldi durante l’estate per evitare scottature) e attendete circa 1 mese (in primavera) che le piantine si trasformino in meravigliose “teste di insalata”!!

Per chi ama l’insalata croccante consigliamo la canasta, la regina dei ghiacci e la lattuga, mentre per chi ama quella più tenera la gentilina, lingua di canarino e la lollo.

La stessa procedura può essere utilizzato anche per altri ortaggi tipo valeriana, rucola, prezzemolo, spinaci, basilico, ravanelli, cipolle, ecc. e anche per piantine da frutto come le fragole e per tutte le piante aromatiche.

Piccoli e grandi ortaggi

Per ogni tipologia di ortaggio interrare un numero diverso di piantine per ogni vaso, in base alle dimensioni finali della pianta. Ad esempio una vaschetta di valeriana (9 piantine)  è sufficiente  per riempire una balconetta da 60 cm.
Per chi volesse cimentarsi nella coltivazione di ortaggi che crescono in altezza come pomodori, melanzane, peperoni, peperoncini piccanti, o anche di piccoli frutti come more, lamponi, mirtilli, si consiglia di utilizzare vasi tondi o quadrati di diverse dimensioni, con l’utilizzo di terriccio biologico per orto (ad eccezione per i mirtilli a cui serve un terriccio acido).
Se volete coltivare dei pomodori consigliamo di utilizzare un vaso di 40 cm di diametro, in cui pianteremo due piante, per la piantumazione in vaso consigliamo di utilizzare varietà come datterino o ciliegino ,che sono molto produttive anche in poca terra. La raccolta di pomodori inizierà circa a metà estate (per le piante piantumate  ad aprile) e continuerà finchè non arriveranno le prime gelate.
Gli stessi suggerimenti possono essere applicati per i peperoni, melanzane e per i peperoncini piccanti.
Possiamo anche utilizzare vasi leggermente più piccoli, però ricordiamoci che più terra c’è, più le piante produrranno!

Per le piante da frutto consigliamo una sola pianta per ogni vaso, perché sono piante che dureranno per più anni, quindi è necessario che abbiano il loro spazio per poter crescere
Se optate per la piantumazione di lamponi vi consigliamo varietà rifiorenti, perché produrranno frutti da inizio estate fino all’arrivo dei primi freddi.

Creare un Orto sul Terrazzo

Se possedete un terrazzo o un balcone di dimensioni maggiori, consigliamo l’utilizzo di vasi di maggiori dimensioni, vi potrete sbizzarrire e ricreare un vero e proprio orto in miniatura!
Esistono diverse tipologie di vaso, noi consigliamo l’utilizzo di vasi lunghi 60-80 cm o meglio ancora se di 1 metro e larghi circa 40 cm provvisti di gambe, per facilitare le operazioni di trapianto e di raccolta.

Esempio per un mini orto
-1 vaschetta pomodori ( 4 piantine )
-1 piantina basilico
-1 vaschetta prezzemolo ( 9 piantine)
-1 vaschetta cipolle o dei bulbi
-1 vaschetta insalata
-1 vaschetta fragole ( 4 piantine)
-1 o 2 sacchetti di argilla espansa da 10 litri
-2 sacchi di terriccio per orto biologico da 45 litri
-1 vaso lungo 1 metro e largo 40 cm
-4 tutori in bambù

  • Ricoprire il fondo del vaso con argilla espansa che servirà per il drenaggio
  • Aggiungere il terriccio necessario per riempire il vaso.
  • Iniziamo con i pomodori, da disporre in modo equidistante su un lato lungo del vaso
  • Aggiungiamo i tutori in bambù che serviranno per sostenere le piantine
  • Piantumiamo le 4 piante di fragole lungo un lato corto del vaso
  • Aggiungiamo il basilico e il prezzemolo in un angolo dell’ altro lato corto del vaso disposto a file di tre (10 cm tra ogni pianta).
  • Infine aggiungiamo l’insalata nella restante parte del vaso e le piante di cipolle, che andranno messe tra una pianta di insalata e l’atra, questa consociazione è utile per prevenire alcuni attacchi da parte dei parassiti di queste piante.

Ora non vi resta che attendere che la verdura cresca e potrete assaporare il frutto del vostro lavoro!

Nel “Garden Roagna Vivai Cuneo ” troverete tutto il necessario per il vostro orto:
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Le farfalle adorano le aromatiche

Le Api e le Farfalle adorano le Aromatiche

Sapevate che le api e le farfalle, e in generale tutti gli insetti impollinatori , vanno pazzi per il nettare delle piante aromatiche?
Assomigliano alla maggior parte degli esseri umani a cui piace la fragranza del basilico o del rosmarino sia nel piatto che sul balcone.
Se volete aiutare gli insetti “buoni”, non c’è niente di meglio di qualche pianta aromatica, da coltivare facilmente in contenitore o in piena terra.

Quali aromatiche scegliere

Le Api Gradiscono

le piante di salvia, rosmarino, origano, timo, maggiorana, santoreggia, lavanda, menta e mentuccia , cedrina o erba limona, melissa sono tutte un ronzio in piena fioritura.

Le Farfalle Amano

Finocchio selvatico, cerfoglio, aneto, anice, cumino trasformano il vostro spazio verde in un Butterfly Garden dalle ali coloratissime.
Aggiungete anche un’erba cipollina (Liliacea), menta e origano e avrete completato il self service per farfalle.


Dove posizionare le aromatiche ?

Tutte le aromatiche sono piante da esterni, quindi posizioniamole sul davanzale, sul balcone, sul terrazzo, in cortile, in giardino o nell’orto, ovunque purché all’esterno. Quasi tutte le aromatiche hanno bisogno del sole pieno, o di almeno 4-5 ore di sole.
Esposte a nord si trovano bene solo il prezzemolo, la melissa e la menta, che non amano il sole pieno.
Con 2-3 ore di sole al giorno resistono unicamente menta, prezzemolo, cerfoglio, melissa, erba cipollina.


Aromatiche in vaso…

Subito dopo l’acquisto è obbligatorio rinvasare la piantina perché il vaso da vivaio è sempre piccolo.
A molti piace l’idea di avere una cassettina che ospita tutte le aromatiche utilizzate: attenzione agli abbinamenti!
In una cassetta da 50 cm di lunghezza possiamo posizionare 3 piantine.
Vi suggeriamo i seguenti abbinamenti in funzione dell’ esposizione:

  • Basilico, santoreggia, finocchietto selvatico
  • Basilico, aneto, perilla
  • Salvia, timo, origano
  • Origano, rosmarino, timo
  • Rosmarino, timo, alloro
  • Rucola, erba cipollina, melissa
  • Menta, prezzemolo, crescione
  • Melissa, rucola, maggiorana
  • Basilico, aneto, finocchietto (quest’ultima ha una durata max di 2 mesi)

Se possibile per il rinvaso utilizzate l’apposito terriccio biologico per piante aromatiche, già ricco dei nutrienti necessari per tutta la bella stagione; in alternativa può andare un mix di metà universale bio e metà piante fiorite bio, oppure metà per piante da orto bio e metà universale bio.
Sul fondo del contenitore, ponete due dita di argilla espansa per assicurare il drenaggio.
Mettete il sottovaso o sottocassetta: in contenitore il rischio di disseccamento del terriccio è molto elevato in estate. Annaffiate con regolarità da aprile a settembre, senza mai infradiciare la terra.
Una volta al mese da aprile a settembre gradiscono una dose di concime liquido per piante aromatiche.


… o in giardino

Le aromatiche perenni legnose preferiscono un terreno ghiaioso e calcareo.
Scavate una buca doppia del pane di terra in larghezza e lunghezza e posizionate sul fondo 5 cm di ghiaia grossa favorendo così il drenaggio.
Riempite la buca con il terriccio per piante aromatiche.
Pressate bene la terra creando una piccola conchetta e annaffiate in abbondanza.
L’ irrigazione dovrà essere regolare per il primo anno in seguito le piante dovrebbero essere autosufficienti, salvo qualche irrigazione nel periodo estivo.


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La potatura estiva delle piante da fiore

Se in aprile avevate realizzato una strepitosa balconata o una spettacolare aiuola utilizzando le piante da fiore annuali o perenni e adesso, sotto il caldo torrido e il sole a picco, le fioriture si sono trasformate in un pallido ricordo (ovvero vi ritrovate con piante allungate, dai rami spelacchiati, restie a produrre nuovi boccioli e quindi prive di colore che non sia il verde pallido e il giallo bruciacchiato) è arrivato il momento di una potatura di remise-en-forme, per godere di nuove e abbondanti fioriture.

Quali piante vanno potate…

Surfinie e petunie, gerani edera (più raramente gli zonali) e bocche di leone sono le piante che, nell’arco del mese di luglio, necessitano di una potatura drastica perché ormai fioriscono svogliatamente.
I primi tre vanno tagliati dimezzando la lunghezza dei rami penduli, mentre alla quarta bisogna recidere lo stelo che portava i fiori fino al secondo paio di rametti laterali (stimolando così la produzione di nuovi fiori).
Dopo la potatura, bisogna concimare bene e con regolarità (scegliete un prodotto liquido idrosolubile come asso di fiori della Cifo) e annaffiare di conseguenza: entro 3 settimane saranno pronti in abbondanza i nuovi fiori.

Eventualmente ci sono anche lantane, plumbago, Solanum da fiore, dipladenia e mandevilla,  gerani parigini, che potrebbero aver esaurito la prima fioritura sotto i raggi cocenti, andando in una sorta di “dormienza vigile”.
In questo caso i rami o i tralci vanno ridotti di un terzo, sempre con una forbice da potatura ben affilata e pulita. In seguito, anche per loro acqua e concime regolari.


Quali piante vanno “spulciate”

Tutte le margherite, Argyranthemum, dalla Bidens all’Echinacea, dall’Osteospermum alla Gazania, dalla Zinnia alla Gaillardia, dalla Coreopsisinterrompono la fioritura per formare i semi.
 I semi si formano se si lasciano i capolini dopo che sono sfioriti.
 Dunque, armatevi di cesoie e  tagliate sistematicamente tutte le infiorescenze appena appassite recidendo il gambo il più in basso possibile, anche alla base tra le foglie.
Il discorso vale anche per le scabiose, le centauree, i garofanini o Dianthus, i tageti, le dalie, petunie e surfinie, gerani o pelargoni, nasturzio o tropeolo, tutte le salvie dalla splendens alla greigi e alla farinosa, la verbena ibrida multicolore, le celosie, l’ibisco esotico, la cosmea o cosmos, le begonie ecc.


I fiori appassiti sono sgradevoli a vedersi

Non è sufficiente sfilare, dove possibile (es. surfinie e petunie) la corolla appassita: così facendo, infatti, rimane il calice che si ingrossa a produrre il frutto con i semi. Bisogna proprio recidere sotto il calice il gambo che porta il fiore sfiorito, e bisogna farlo con una cesoia ben affilata (ideali le forbici cogliuva) per non sfilacciare lo stelo.

Infine, ci sono quelle che vanno sistematicamente private dell’ infiorescenza perché segnerebbe la fine della loro vita da piante annuali: è il caso del Coleus o Solenostemon dalle foglie millecolori e del basilico da cucina in tutte le sue varietà e specie. Se vedete che dall’ apice “montano a fiore”, tagliate semplicemente l’apice; tenetevi pronti a fare altrettanto su tutti i rametti laterali, in successione, perché la pianta ha lo scopo di fiorire e lo persegue con tutte le sue forze.

Quali piante non hanno bisogno di interventi …

Non necessitano di interventi i mesembriantemi o amanti del sole (Delosperma, le portulacche, la sanvitalia e le calibracoe), sono piante che continuano a fiorire ininterrottamente sino a fine estate senza concentrare troppe energie sulla produzione dei minuscoli semi.


Clematis come coltivarle con successo

Clematis

Principali caratteristiche
PeriodicitàPerenne
EesposizioneSoleggiata ma con apparato radicale
all’ ombra
IrrigazioneRegolari
TerrenoBen drenato e ricco di sostanza organica
FiorituraPrimavera – Estate
Principali caratteristiche della pianta

Caratteristiche

Le clematis sono delle rampicanti che con poche cure donano al giardino esuberanza e colore. I loro abbondanti fiori colorati “accendono” pareti spente e rendono spazi verdi, terrazzi e balconi memorabili. Grazie alla crescita in altezza e alla copiosa fioritura, le clematis abbelliscono con eleganza muri, pergolati e recinzioni, donando colore ad ogni ambiente. Pochi accorgimenti nella cura e nell’esposizione permettono di godere della bellezza e fioritura generosa delle clematidi, capaci di rendere indimenticabili gli spazi verdi.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Terreno

Le clematidi preferiscono un terreno ben drenato e ricco di sostanza organica di buona qualità.
Si consiglia di usare un terriccio universale per piante fiorite, fattori essenziali per assicurare una crescita ottimale di queste piante.

Irrigare le piante in modo corretto

Annaffiatura

Richiedono irrigazioni regolari, specialmente durante i periodi di siccità. È fondamentale mantenere il terreno umido, facendo attenzione a evitare ristagni idrici.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Concimazione

Concimare le piante con concime liquido ogni quindici giorni in primavera ed estate, ogni settimana dall’emissione dei primi boccioli. Si consiglia l’utilizzo di un concime specifico per piante fiorite, al fine di garantire il corretto sostentamento nutrizionale durante tutto il ciclo vegetativo.

Irrigare le piante in modo corretto

Malattie e Parassiti

Patologie comuni sono l’oidio (powdery mildew), un fungo che forma un rivestimento biancastro sulla pagina superiore delle foglie, e le macchie fogliari (leaf spot), causate da funghi che determinano chiazze scure sulle foglie.

Il terriccio giusto per la tua pianta

Consigli

Una corretta potatura e un’accurata pulizia della pianta, associate a una buona circolazione dell’aria, sono strategie fondamentali per mantenere la Clematide in buona salute e prevenire l’insorgere di malattie.

come rinvasare le piante

Il Rinvaso delle Piante

Avete acquistato una nuova pianta, da interni o da esterni: nel 90% dei casi, ora dovete subito procedere con il rinvaso. Vietatissimo,infatti, lasciarla nel vasetto da vivaio, che è (quasi) sempre troppo piccolo per accogliere lo sviluppo impetuoso della piantina. Le eccezioni? Ve le raccontiamo fra un po’.

Ma il rinvaso è necessario anche per le piante che già avete, in casa e in balcone, se durante la scorsa bella stagione sono cresciute parecchio, ma anche se sono poco cresciute rimanendo da anni nello stesso vaso: il substrato si esaurisce nel tempo, e deve essere sostituito, anche se magari il vaso rimane il medesimo.

Infine, serve il rinvaso quando il contenitore si rompe, per esempio cadendo con il vento o venendo preso in malo modo o scivolandovi di mano o semplicemente con l’alternanza caldo/freddo sul terrazzo.

Le misure dei vasi

Le misure dei contenitori si indicano attraverso il diametro (del 18, del 24, del 32 ecc.) oppure, in caso di contenitore quadrato o rettangolare, indicando le tre misure (lunghezza, larghezza, altezza, per es. 30 x 20 x 20 cm). Attenzione: sul fondo del vaso trovate il diametro del fondo, che vale per i contenitori cilindrici, mentre quelli a campana avranno un diametro al bordo molto più grande, che non fa fede (la misura corretta è il diametro basale).

Di solito, si rinvasa in un contenitore di due misure in più se la pianta sta veramente molto stretta, di una misura in più se invece l’esemplare non è così cresciuto, ma molto dipende dalla specie, ossia dallo sviluppo che avrà nel corso della stagione: alcune annuali, vendute in un vasetto del 14, per fiorire bene hanno bisogno di tre o quattro misure in più (es. Dianthus, gerbera, bocca di leone, surfinia ecc.).

Vasi troppo piccoli rispetto all’apparato radicale compromettono l’assorbimento delle sostanze nutritive da parte delle radici, portando a un indebolimento della pianta. Attenzione però a non fornire contenitori troppo grandi, che potrebbero penalizzare la fioritura (es. nasturzio, Hoya, clivia, sansevieria, zamioculcas ecc.). Nel caso di composizioni, infine, se sono costituite da piante annuali mantenetevi un pochino più stretti per avere una fioritura ricca e compatta; viceversa se sono specie perenni.

Quando fare il rinvaso

Ve lo dicono le piante stesse: procedete subito se le radici fuoriescono dal foro di drenaggio sul fondo del vaso o dalla superficie del terriccio. Quando le acquistate, è il caso delle piante annuali da fiore per il balcone, mentre è meno facile per i rosai e gli arbusti, che però spesso stazionano già da anni in quel contenitore. Per le piante grasse è addirittura sconsigliato il rinvaso per almeno un anno dall’acquisto se le dimensioni del contenitore sono sufficienti. Anche le orchidee vanno rinvasate solo dopo che le radici spuntano in abbondanza fuori dal substrato, anche ogni 3-4 anni. Alcune specie poi devono “stare strette” se volete che fioriscano: è il caso dei gerani, che vanno sì rinvasati ma in una, massimo due misure in più.

Il periodo migliore per i rinvasi è compreso tra marzo e maggio, quando le piante sono in attiva crescita, rischiano di occupare velocemente tutto il contenitore e hanno le risorse giuste per adattarsi velocemente alla nuova “casa”. Però, se il nuovo arrivo si presenta in estate, nulla vieta, se necessario, di traslocarlo subito. In autunno e inverno, invece, è meglio lasciare la pianta dove sta; unica eccezione: se il vaso si rompe in modo tale che il terriccio o l’acqua fuoriescano.

Come si fa il rinvaso

Versate sul fondo del vaso uno strato di ghiaia grossa o argilla espansa alto 3-5 cm secondo la profondità del contenitore. Su di esso ponete 3-4 cm di terra nuova, adatta alla specie che state rinvasando (es. per piante da fiore se si tratta di annuali da balcone, per acidofile se rinvasate un’azalea ecc.).

Svasate la pianta, appoggiate la zolla (che deve rimanere intera) sul terriccio nel vaso per verificare che il colletto rimanga 3 cm sotto il bordo del vaso. Quindi riempite lo spazio attorno alla zolla con il terriccio, rimanendo 3 cm sotto il bordo del contenitore, pressate bene con le dita e innaffiate in abbondanza, con delicatezza, lasciando scolare l’acqua in eccesso. 

Per la prima settimana dopo il rinvaso, fra aprile e settembre la pianta da esterni va tenuta all’ombra. Tutte le piante appena rinvasate vanno seguite con molta attenzione nelle prime due settimane per cogliere eventuali segnali di grave malessere: l’ingiallimento o la perdita di qualche foglia rientra nella normalità, l’appassimento duraturo invece è un segno di grave stress (e di aver sbagliato qualcosa nell’operazione).

Quali piante NON si rinvasano subito

Vi ricordate? All’inizio abbiamo scritto che il rinvaso riguarda il 90% delle piante appena acquistate. Tolte le orchidee e le succulente, di cui abbiamo già scritto la periodicità, esiste un’altra grande categoria di piante da NON rinvasare subito dopo l’acquisto. Si tratta delle piante perenni in piena fioritura, soprattutto se avviene fuori stagione. Esempi: elleboro fra dicembre e marzo, ranuncoli e anemoni fra gennaio e aprile, camelie fra novembre e aprile, ortensia fra febbraio e maggio, azalea/rododendro fra ottobre e aprile, crisantemo fra settembre e novembre ecc.

Non dovete rinvasarle dopo l’acquisto perché l’operazione comporta stress e la pianta reagisce facendo cadere o seccare i boccioli e interrompendo la fioritura. Vanno invece rinvasate appena terminano la fioritura.

Ma come fare ad assicurare la necessaria umidità anche in un vasetto così piccolo come quello da vivaio? Piccolo trucco: prendete un vaso di 4 misure in più, mettete sul fondo 3 cm di terriccio anche esausto, appoggiate sopra il vaso con la pianta, riempite l’intercapedine fra i due vasi con altro terriccio, annaffiate bene questa terra riempitiva in modo che rimanga sempre umida (senza sottovaso). In questo modo potrete ridurre le annaffiature del pane di terra, perché rimarrà più fresco rispetto al vaso singolo.

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